Paulownia tomentosa

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Paulownia tomentosa
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi I
OrdineLamiales
FamigliaPaulowniaceae
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineLamiales
FamigliaScrophulariaceae
GenerePaulownia
SpecieP. tomentosa
Nomenclatura binomiale
Paulownia tomentosa
Steud., 1841
Una paulownia al Parc du domaine de Mariemont (nei pressi di La Louvière, in Belgio): la circonferenza misurata a 1,5 metri dal suolo è pari a 287 centimetri e l'albero è alto quasi 20 metri
Fogliame di una paulownia

Paulownia tomentosa Steud., nota anche come Paulownia imperialis, o comunemente Paulonia, è un albero tradizionalmente attribuito alla famiglia delle Scrophulariaceae, di cui esistono molte varietà di Paulownia allorché oggi giorno presenti ibridi intervarietali, collocato dalla classificazione APG tra le Paulowniaceae.[1]

Albero dal portamento maestoso e fioriture molto decorative, con foglie cuoriformi, tomentose, caducifolia, e che a fine primavera produce fiori di colore bianco o lilla a seconda della varietà e di alcune caratteristiche del suolo, con lunghezza 5–7 cm, profumatissimi, riuniti in grandi corimbi, eretti a pannocchia piramidale di 20–30 cm, fino a 50 cm. I frutti autunnali, deiscenti settifragi, persistenti sui rami per tutto l'inverno, sono capsule ovoidali, del diametro di 4–5 cm, formate da due carpelli legnosi, prima di colore verde, e poi marrone scuro, contenenti al loro interno migliaia di semi alati, lunghi 3–4 mm, i quali tuttavia sono molto deboli. Infatti in biologia, nell'ambito degli studi sulla riproduzione, per garantire sopravvivenza di specie, quando una pianta fa molta fatica a riprodursi muta per formare moltissimi semi. Questi hanno un tasso di germinazione molto ridotto, a causa soprattutto delle rare condizioni in cui riescono ad attecchire (assenza di batteri, per lo più suoli sterili, soffrono molto la competizione, molta luce e abbondante acqua). Inoltre oggi, con lo sviluppo degli ibridi di Paulownia intervarietali, i semi hanno perso la capacità germinativa pertanto non sono più in grado di dar vita a nuove piante, le quali sono ottenute tramite micropropagazione. Dall'autunno, e per tutto l'inverno, permangono sui rami raccolti in corimbi, anche i boccioli dei fiori primaverili, protetti dai sepali del calice racchiusi a formare dei bottoni ricoperti da una peluria dorata. I boccioli non sopportano gli inverni troppo rigidi, e il gelo prolungato ne provoca la caduta.

Le peculiari caratteristiche botaniche ed ecologiche del genere Paulownia ne fanno un tipico albero “multifunzionale”, in grado di fornire contemporaneamente diversi tipi di prodotti e di servizi.

Citiamo di seguito le tre principali categorie di usi della Paulownia tomentosa:

  • ornamentale;
  • legno da lavorazione e costruzione;
  • biomassa;
  • assorbimento di anidride carbonica (è infatti uno degli alberi a più alto assorbimento, indicato nella lotta al cambiamento climatico);
  • tutela della biodiversità;
  • supporto per le altre piante o colture migliorandone la crescita;
  • miglioramento caratteristiche del suolo.

La leggerezza è tra le doti di spicco del suo legno, come delle altre specie del genere. Ha elevata flessibilità e durabilità, ma bassa rigidità. Questo lo rende inadatto per strutture che richiedono alta rigidità. I giapponesi lo apprezzano molto per questo ed anche perché ha una struttura uniforme che lo rende molto adatto per lavorazioni di precisione e non lascia passare l'umidità. Per queste caratteristiche viene usato per costruire mobili, come cassettoni e bauli, per gli strumenti musicali come il Sō (arpa orizzontale), per le scarpe e le maschere. Il legno di Paulownia tomentosa ha il suo impiego anche nel settore dell'edilizia per rivestimenti interni e serramenti, ma anche per la fabbricazione di mobili, pannelli truciolati e multistrato, tranciati, sfogliati, pasta da carta, arnie per le api, ed oggettistica varia.

Si tratta di una pianta che cresce molto velocemente ed ha il suo picco di crescita proprio nei primi tre anni di vita. Si adatta molto bene per questo alla produzione di biomassa per fini energetici. Le grandi quantità di materiale sono però penalizzate dal grande contenuto di acqua.

Al di fuori delle tre grandi categorie citiamo l'uso di foglie e fiori, con i quali si possono ricavare medicinali e pure mangime per il bestiame. Non di meno la fioritura è grande fonte di nettare per le api, le quali possono produrre miele esclusivamente da questa pianta. E ancora la funzione frangivento (data dall'ampia e folta chioma), le capacità fitodepurative, l'estrazione di biossido di carbonio dall'aria (in quantità molto importanti data la velocità di crescita) ed infine l'intercettazione delle polveri grossolane grazie alla peluria (tomento) che caratterizza le foglie di questa specie.

Metodi di coltivazione

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Desidera posizione soleggiata o a medio-sole, terreno sciolto e ricco. L'elevata rapidità di crescita richiede un terreno che non risulti compatto, quindi è consigliato prima della sua messa a dimora effettuare uno scasso profondo.

La Paulownia Tomentosa è una specie che oggi difficilmente viene impiegata, questa si riproduceva per semina o si può moltiplicare per talea. Oggi vengono impiegati ibridi intervarietali (non sono OGM) i quali sono prodotti tramite la micropropagazione, garantendo cosi uniformità, migliori caratteristiche di crescita e densità del legno, migliori fioriture e resistenza, oltre a migliorare lo stato di salute della pianta.

In ogni caso, prima di avviare una coltivazione o di realizzare un impianto con la Paulownia, si consiglia di affidarsi ad esperti di questo albero, avendo caratteristiche molto particolari e peculiari che altri alberi non hanno.

Questo genere di piante popola la terra da centinaia di migliaia di anni ed è originario della zona temperata boreale (Europa, Nord America e Asia). In Italia, a Pocapaglia - Piemonte, sono stati trovati fossili di Paulownia appartenenti al periodo Zancleano - Pliocene. (Martinetto et al. 2014 - Palaeobotany of Italy). Proprio dall'Italia è partito un gruppo di ricerca, sviluppo e diffusione di questo albero a cura di un'organizzazione ambientale denominata Paulownia Piemonte (con esperti afferenti a team internazionale Paulownia 4Planet), che prende il nome proprio dalla regione in cui sono stati rinvenuti i resti fossili più antichi mai trovati.

La costante ricerca ha evidenziato come i generi e l'ibridazione tra essi, ha portato ad ottenere ibridi intervarietali più resistenti a malattie e differenziazione delle varietà per avere ibridi più adatti a contesti diversi.

In Asia è utilizzata da oltre un Millennio anche a scopo curativo; questo fatto ha creato il falso mito circa la sua origine, erroneamente correlata alla Cina quando in realtà è stata una delle prime aree geografiche del mondo ad impiegarla e studiarla a 360 gradi.

Un esempio di quanto la Paulownia sia importante ed utilizzata anche in Europa, è rappresentato dalla città di Parigi. Qua, fin dall'epoca di Napoleone venne impiegato questo albero per adornare i principali monumenti e luoghi di interesse.

Oggi è infatti possibile trovare innumerevoli viali, parchi, ville storiche e piazza adornate con la Paulownia (video: Paulownia a Parigi). Alcuni dei luoghi più iconici della capitale francese dov'è presente la Paulownia, sono:

- Tour Eiffel

- Place d'Italie

- Jardins du Trocadero

- Place Louis Lépine

Foglia di Paulownia di un albero di 1 anno: il primo anno infatti la Paulownia produce foglie di grandissima dimensione per catture più CO2 che possono arrivare a 80-90 cm di larghezza. In foto esperto di Paulownia Piemonte Nazionale che verifica dimensioni.
Foglia di Paulownia di un albero di 1 anno: il primo anno infatti la Paulownia produce foglie di grandissima dimensione per catture più CO2 che possono arrivare a 80-90 cm di larghezza. In foto esperto di Paulownia Piemonte Nazionale che verifica dimensioni.

- Viale all' Arc de Triomphe


Questo albero è coltivato e utilizzato in Italia (e in Europa) da secoli. Proprio in Italia, nel 1922, lo stato decise di realizzare i viali e parchi della rimembranza al fine di commemorare le vittime della I° Guerra Mondiale, impiantando proprio gli alberi di Paulownia. Per questo motivo oggi sono presenti alberi secolari a Milano, a Grugliasco (TO), a Torino e che a Roma in Piazza Chiesa Nuova.[senza fonte]

La Paulownia tomentosa, insieme alla Paulownia elongata, rappresenta la specie del genere Paulownia di maggior rilevanza commerciale, anche se tuttavia oggi vengono impiegati specifici ibridi intervarietali ottenuti mediante micropropagazione, per garantire maggiori risultati, resistenza, migliori fioriture e densità lignea oltre a produrre semi privi di potenziale germinativo (ovvero i semi degli ibridi risultano non germinanti, difficile quindi moltiplicare le piante via seme). In antichità questa pianta veniva già coltivata in molte parti del mondo ed in alcune, ovvero in Asia, veniva impiegata per i mobiletti porta Kimono e ancora per i materiali dei guerrieri Ninja. Oggi la Paulownia viene coltivata in tutto il mondo: dalle fasce tropicali alle steppe, in Europa soprattutto ed in Asia oltre che anche in territori freddi, nonché in tutta la fascia temperata: sono abbondanti in USA, Israele, Palestina, Australia ed anche in Italia.

Caratteristiche del legno:

  • Massa volumica: 300–400 kg/m³
  • Aspetto: alburno e durame scarsamente differenziati di colore bianco-giallastro. Tessitura grossolana a poro aperto.
  • Stabilità: molto elevata
  • Durezza: molto bassa
  • Durabilità: molto elevata
  • Lavorabilità: molto buona, anche se difetta di tenuta per viti e chiodi. Assorbe molto collante. Ottimo comportamento in verniciatura.
  • Utilizzo in Italia: mobili, infissi, scatole in legno, abitazioni.
  • Utilizzo nel mondo: mobili per kimono (Giappone), legno strutturale (Giappone), battiscopa (USA).

L'odore, poco intenso ma caratteristico in caso di legno fresco, è gradevole (quasi di pane) quando segato stagionato. Assai resistente all'attacco di parassiti animali (non si tarla), resiste anche alla propagazione di funghi del legno (trovano difficoltà a diffondersi nella sua particolare porosità). Si ossida facilmente, ma solo in superficie. Contiene polifenoli.[senza fonte]

  1. ^ The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the orders and families of flowering plants: APG II, in Botanical Journal of the Linnean Society 2003; 141: 399–436. URL consultato il 19 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2022).

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